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Presidio regionale davanti alla sede della Rai di Bolzano
Il presidio promosso dalla Cgil di Bolzano e di Trento “Adesso parliamo noi. Rompiamo il silenzio sui referendum” si è tenuto oggi (martedì 29 aprile) davanti alla sede Rai di Bolzano.
“Sui grandi media regna il silenzio totale, per questo abbiamo organizzato un sit-in per chiedere la massima informazione sui cinque referendum che si terranno l’8 e il 9 giugno su lavoro e cittadinanza e consentire così la più ampia partecipazione delle cittadine e dei cittadini al voto”, così i segretari di Bolzano e Trento Cristina Masera e Andrea Grosselli.
Tutela del lavoro, Nardini: "Infortuni a mille, prevenzione a zero"
In occasione della giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, la Cgil/Agb e la categoria degli edili (Fillea/Gbh) hanno organizzato un presidio in piazza Nikoletti a Bolzano.
“La tutela del lavoro è uno dei pilastri della nostra Costituzione, ma a livello nazionale, come locale, gli infortuni non si fermano. In Provincia di Bolzano dal 2024 ad oggi gli infortuni mortali sono stati addirittura 20 ", ha affermato nel suo intervento il segretario generale della Fillea/Gbh, Marco Nardini. Durante il presidio venti rintocchi di una campana hanno ricordato questo numero di morti, un gesto simbolico con cui il sindacato ha inteso commemorare le vittime del lavoro.
“È inaccettabile – ha ribadito Nardini - che ancora oggi si debba morire, ferirsi gravemente o ammalarsi sul posto di lavoro. In Alto Adige troppo poco viene fatto per contenere questo fenomeno, soprattutto considerato che il numero degli ispettori rimane insufficiente e di certo non consente controlli capillari e approfonditi".
Impressionati i dati diffusi da dell’Osservatorio VEGA Engineering: nel 2024, come anche nei primi mesi del 2025, Bolzano si è riconfermata tra le province con maggiore incidenza di infortuni sul lavoro con esito mortale, ovvero con incidenza superiore al 125% della media nazionale.
Per il sindacato serve un cambio radicale di mentalità: “Bisogna investire in cultura della sicurezza, a partire dalle scuole fino ai posti di lavoro. L’esatto contrario di quello che sta avvenendo, considerato che la nostra Provincia, spinta dalle associazioni datoriali, non fa che chiedere deroghe in materia di obblighi formativi e quindi di prevenzione", ha detto Nardini, che nel suo intervento ha rilanciato le sue proposte per rendere i cantieri e tutti i luoghi di lavoro più sicuri. In occasione del presidio è stata richiamata l’importanza dei referendum in materia di lavoro promossi dalla Cgil, sui quali si voterà l’8 e il 9 giugno prossimi. Uno dei quesiti referendari chiede proprio una modifica delle norme attuali, volta ad estendere la responsabilità solidale del committente in caso di infortuni nelle filiere degli appalti.
Al presidio erano presenti lavoratori, in particolare una delegazione di operai del Tunnel del Brennero, e Maurizio Oreggia della Fiom nazionale.
25 aprile, festa per la democrazia e la libertà
“Il 25 aprile è un giorno di commemorazione a 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo ancora più importante visto il crescente consenso per le idee della destra radicale che pensavamo seppellite per sempre”. Lo affermano in una nota congiunta la segretaria generale della Cgil/Agb Cristina Masera e il segretario del sindacato dei pensionati Alfred Ebner.
Per il sindacato, la ricorrenza rappresenta inoltre non solo un momento per ricordare il passato, ma anche per comprendere cosa sia stato il nazifascismo con il tutto il suo orrore.
“Oggi abbiamo un importante strumento per difendere la Costituzione e i diritti, nati grazie dal sacrificio e dalla sofferenza di donne e uomini impegnati nella Resistenza: i referendum dell'8 e del 9 giugno su lavoro e cittadinanza. Sono cinque sì per cinque quesiti che chiedono di abrogare le leggi che rendono il lavoro precario e insicuro e per dare la cittadinanza agli stranieri che in Italia nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. È con questo spirito che invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati a partecipare alle celebrazioni della Festa della Liberazione”, concludono Masera ed Ebner.
Intercomparto. Cgil/Agb non firma la lettera d’intenti
Le assemblee generali provinciali della Cgil/Agb Funzione Pubblica e della Flc, sindacato della scuola statale, hanno deciso di non sottoscrivere la “Lettera d’intenti” proposta martedì 15 aprile ai sindacati dall’Agenzia provinciale per le contrattazioni.
Si tratta di un documento che non ha precedenti nel passato, spiegano i due segretari Angelika Hofer (Fp/Cgil) e Stefano Barbacetto (Flc/Cgil). Solitamente la Provincia stanziava una somma per la contrattazione, quindi le parti discutevano come utilizzarla. Stavolta, invece, la parte pubblica condiziona parte del finanziamento, da reperire in futuro, alla preliminare accettazione di certe sue richieste: un modo di procedere che la Cgil/Agb considera “limitante”.
Pur apprezzando alcuni aspetti della proposta (come gli annunciati, futuri adeguamenti strutturali) la Cgil/Agb giudica la somma promessa insufficiente a recuperare l’inflazione subìta nel triennio 2022/24. Secondo i calcoli della Cgil/Agb, con l’insieme degli arretrati previsti i dipendenti pubblici otterrebbero da 3.000 a 7.000 euro lordi in meno di quanto perduto a causa dell’inflazione; gli insegnanti statali otterrebbero da 3.000 a 10.000 euro lordi in meno.
Le due categorie Cgil/Agb criticano inoltre una controversa proposta della “Lettera d’intenti”: l’“Alto Adige Pass” gratis per tutti i dipendenti provinciali e della scuola, e solo per loro. Se si tratta di una misura ecologica, affermano, l’abbonamento dei mezzi pubblici va offerto a tutti i lavoratori; se invece, come sembra, si tratta di un “benefit” aziendale rilasciato “a pioggia”, deve essere chiaro che non è stata la Cgil/Agb a chiedere un privilegio che esclude i dipendenti privati.
Pur contestando il tentativo di “blindare” le trattative attraverso la lettera d’intenti, la Cgil/Agb continuerà a parteciparvi con la controparte e gli altri sindacati, impegnandosi lealmente per mantenere il potere d’acquisto dei lavoratori.