Contratto scuola. Barbacetto (Flc/Cgil) relativamente soddisfatto

I sindacati della scuola altoatesina hanno definitivamente sottoscritto il contratto collettivo provinciale per il recupero dell’inflazione 2022/24 siglato preliminarmente lo scorso mese di settembre. Agli insegnanti a tempo pieno spetterà un adeguamento strutturale tra i 4.000 e i 5.942 euro lordi all’anno, corrispondente a un recupero dell’inflazione su base triennale tra il 12,7% e il 16,9%, a fronte di una perdita di potere d’acquisto che supera di poco il 17% (indice Nic, dati Astat).

Stefano Barbacetto, segretario della Flc/Cgil, si dichiara relativamente soddisfatto: il recupero dell’inflazione non è totale, ma molte altre categorie di lavoratori non hanno ottenuto un ristoro di questa misura.

Diverso invece è il giudizio della Cgil sulla fase attuale delle relazioni sindacali intorno alla scuola altoatesina. Una consultazione interna ha confermato a larga maggioranza la decisione di non sottoscrivere la “lettera di intenti” proposta dalla Provincia ad ottobre. La lettera, infatti, contiene sia il rifiuto del presidente Kompatscher di sedersi al tavolo con i sindacati se non cesseranno le proteste spontanee degli insegnanti, sia un taglio dei finanziamenti qualora le trattative, destinate a cominciare a gennaio, si protraessero oltre il mese di marzo. “Queste imposizioni – afferma Barbacetto – sarebbero un "unicum": a Roma il Governo tratta con i sindacati maggiori anche se altri esercitano il loro diritto di sciopero, e la durata delle trattative non dipende da una parte sola”. Il segretario della categoria ribadisce che le proteste non sono di iniziativa sindacale, ma che esse quasi ovunque si stanno mantenendo nei limiti del lecito: fare lezione al posto delle gite scolastiche non è certo un rifiuto di lavorare. Barbacetto auspica la ripresa del dialogo tra le parti senza diktat o aut-aut, ed afferma che in tempi di smartphone e social network sia i sindacati, sia la politica debbono aprirsi al confronto con i movimenti spontanei.