Ebner: “Prezzi alle stelle, ma salari e pensioni fermi”

Sui rincari di oltre 900 euro annui a famiglia, emersi dal recente report di Federconsumatori, interviene il segretario provinciale del sindacato dei pensionati della Cgil/Agb, Alfred Ebner, che rimarca come a pagarne maggiormente le conseguenze siano le famiglie meno abbienti, costrette ad usare gran parte dei loro introiti per acquistare i beni essenziali.
“I salari – sottolinea – sono fermi da tempo e le pensioni si sono rivalutate provvisoriamente dello 0,8%. Quelle più sostanziose hanno inoltre pagato un forte pegno nei due anni passati che non è più recuperabile e si trascinerà per sempre. Accogliamo con favore l’aiuto per le pensioni più basse deciso dal Consiglio provinciale su proposta della Giunta. Ora si tratta però di entrare nel dettaglio e, discutendo con le parti sociali, distribuire i soldi in maniera più equa possibile per indirizzarli verso coloro che ne hanno veramente bisogno”.
Secondo il segretario, oltre a un aumento di salari con una contrattazione di secondo livello, si potrebbe poi aprire una vertenza con Alperia per verificare la possibilità di interventi sull’energia locale. Per il 2025 sono infatti proprio le bollette di luce e gas a preoccupare di più le famiglie. “La tensione geopolitica in alcune aree, il rialzo stagionale dei prezzi all'ingrosso dell’elettricità e delle quotazioni del gas per l’inverno, la scadenza dell'accordo tra Russia e Ucraina per il transito del metano di Gazprom verso l'Europa fanno temere un boom dei prezzi nelle prossime settimane. Per le bollette del gas, poi, alcune stime parlano di rialzi di circa il 20 per cento, pari a un rincaro di 272 euro tra luce e gas per chi è nel mercato libero”, precisa il segretario Spi/Lgr.