L’aumento di tre euro sulle pensioni minime cala a meno di due euro
Contrordine sulle pensioni. Le pensioni minime non aumenteranno di tre, ma di soli due euro. E’ quanto stabilito dal decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, che ha fissato allo 0,8% la percentuale di perequazione degli assegni del 2025. Il sindacato dei pensionati della Cgil/Agb si dice ormai abituato alle beffe sulle pensioni.
“Con il Governo di centrodestra le beffe sono sempre in agguato. Oltre ad aver disatteso le promesse in tema di uscita anticipata dal lavoro, ci siamo trovati di fronte al taglio delle rivalutazioni per le pensioni medio-alte nel 2023-24 e ora si aggiungono gli aumenti miseri sulle pensioni minime”, afferma il segretario della categoria dei pensionati Alfred Ebner, che ricorda come in campagna elettorale sia stato invece promesso un aumento sostanzioso delle pensioni minime, da sempre un cavallo di battaglia di Forza Italia.
“Senza voler mettere in discussione il lavoro dell’Istat, i pensionati sanno bene quanto sia aumentato il loro paniere. Era previsto un tasso d’inflazione dell’1,6%, ma negli ultimi tempi si è probabilmente dimezzato. Il risultato, considerando anche la promessa di prolungare il 2,2% in aggiunta all’inflazione, porta le minime da 614,77 a 616,67 euro. Il +2,2% aveva inciso con l’inflazione alta nell’ultimo biennio, ma con la rapida discesa di quest’ultima, abbiamo un incremento di 1,90 euro. Considerati gli aumenti dei beni di consumo quotidiani di quest'anno, l'aumento resta una beffa”, conclude in una nota il segretario dello Spi/Lgr.